Il direttore generale, Claudio Motta, racconta ad Huffpost la storia e la filosofia dell’azienda. E ai giovani dice: “Sperimentate, sbagliate e imparate dagli errori. I curricula di plastica o troppo lineari non ci convincono, quello che conta sono le storie delle persone”
Un mix del greco “keramikos” e “kolla”. Nasce così Kerakoll, che da impresa di famiglia fondata a Sassuolo è diventata leader internazionale del Green Building e già nel nome racchiude la sua propensione all’innovazione. “Nel 1968, quando Kerakoll è nata, tutti nel modenese entravano nel business della ceramica”, racconta ad Huffpost Claudio Motta, direttore generale di Kerakoll. “Mentre tutti facevano piastrelle, il nostro fondatore e attuale presidente Romano Sghedoni decise di fare qualcosa di diverso, lui voleva fare le colle. Questa attitudine a innovare e all’originalità non ci abbandona mai”.
Oggi l’azienda è al suo cinquantatreesimo compleanno e si è trasformata in una multinazionale “green” che fornisce materiali, servizi e tecnologia per le costruzioni verdi. “Il tema della ristrutturazione, del recupero, anche di vecchio materiale edilizio, è centrale in Italia e si lega a un nostro pilastro che è la sostenibilità”.